di Chiara Sartoris

Assegnista di ricerca, Università degli studi di Firenze

Il saggio indaga la dibattuta questione del regime giuridico degli animali di affezione. La rigidità della tradizionale dicotomia res/persona di derivazione romanistica appare da tempo inadeguata a inquadrare la posizione giuridica assunta dagli animali nell’ordinamento giuridico attuale. Dopo aver ripercorso l’evoluzione del pensiero giuridico, il saggio mette in evidenza le ragioni per le quali la mera reificazione degli animali non è più sostenibile a fronte dei numerosi riferimenti normativi internazionali, sovranazionali e oggi anche costituzionali (art. 9 Cost.). I quali sanciscono il valore della tutela degli animali, soprattutto di quelli di affezione. Il saggio prospetta, dunque, una ricostruzione intermedia, fondata sull’idea di una oggettività attenuata funzionale a valorizzare i doveri di protezione del benessere fisico e psichico dell’animale in capo all’essere umano. Tanto è possibile attraverso una conformazione del regime proprietario resa necessaria dal coinvolgimento di interessi anche extrapatrimoniali (primi tra tutti, la salute e il benessere psicologico) nella relazione essere umano-animale. 

Il regime giuridico degli animali di affezione. Il problema dell’interesse tutelato